Zigno. -In via Dante sorge questo edificio, ora proprietà dei conti Nani-Mocenigo. Su quell'area vi era prima un rozzo locale chiamato lo «Stallone» che forse anticamente serviva di scuderia alla vicina Reggia dei Carraresi. Quello stallone veniva verso la meta del 1600 ridotto a teatro per opera di una delle tante Accademie che allora fiorivano a Padova. In quel rudimentale teatro nel maggio 1691 si rappresento il «Maurizio» scritto dal maestro Gabrielli, e questa fu la prima opera musicale rappresentata a Padova. Nel 1778 quell'edificio venne distrutto da un incendio, e sulla sua area sorse il bellissimo palazzo che vediamo, col suo superbo scalone che parte dal grandioso atrio. Ne fu architetto Bernardino Maccarucci, ed il soffitto dello scalone venne dipinto da Pietro Novelli illustre artista veneziano. Nel palazzo oltre a preziose decorazioni vi sono quadri di gran valore del Longhi, del Correggio, del Sassoferrato e di molti altri. Angeli. :-E il palazzo n. 1 in Prato della Valle che fa angolo con la via Umberto I. Lo fece costruire prima del 1500 il cardinale Giovanni Bessarione, poi passo alIa nobile famiglia veneziana Memmo, e cola abito lungamente dopo il 1500 Giovanni Maria Memmo insigne letterato (vedi statua n. 30 in Prato della Valle). Questi era antenato di Andrea Memmo, procuratore straordinario nel 1775 del comune di Padova (oggi si direbbe commissario regio, vedi statua n. 44) il quale fu l'ideatore ed il costruttore del Prato della Valle come lo vediamo oggi. Il Memmo abitava lo stesso palazzo, e volle che il diametro maggiore del recinto, che e ovale, avesse la giusta direzione del suo palazzo. Sotto la dominazione austriaca che come si sa duro dal 1813 al 1866, quel palazzo fu adibito ad uso albergo di lusso, con l'insegna «AI Principe Carlo ». |
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